Majella, montagna madre

Il minibus arranca sul fianco della montagna, diretto a Castel del Monte. “Questi paesi sono disabitati, i servizi scarseggiano, si cerca di sopravvivere” ci dice l’autista dall’accento piemontese. Volontario nel 2016, terremoto dell’Aquila, ha conosciuto una ragazza di qui e messo su famiglia.

Ofena. Parzialmente ricostruita dopo il terremoto del 2019. Il bar è anche tabaccheria e rivendita di giornali. Salutiamo una coppia di anziani, seduti all’ombra nella calura pomeridiana. Hanno lasciato l’Aquila dopo il terremoto e ristrutturato la casa di origine in paese. Stanno bene qui.

Terra di pastori e di transumanza verso le Puglie, Pacentro è anche paese di migranti nel primo dopoguerra, su in Nord America, a Detroit, a fare gli operai in Ford. Lavoratori infaticabili, forgiati dalle durezze della montagna. Ma anche paese di origine della cantante Madonna e di Mike Pompeo, Segretario di Stato USA sotto la presidenza Trump.

La rosa canina è il fiore principe di queste montagne. Gli arbusti spinosi ricoprono interi versanti, in certi tratti invadono i sentieri del Parco della Majella rendendo arduo il nostro cammino. Li ammiriamo nella loro perfetta semplicità. Loro ci abbracciano rigandoci di rosso i polpacci.

Campo di Giove, 2 giugno 2022, Festa della Repubblica. Il Sindaco, il Maresciallo dei Carabinieri, il Parroco venuto da lontano, la Protezioni Civile, gli Assessori. E poi gli Alpini, la Banda Musicale e tutto intorno la comunità. Noi passiamo e sbirciamo, come da un buco della serratura.

Questo è l’Abruzzo, questa è la Majella di Silone, dei cafoni di Fontamara. Storie di uomini e donne, di lotte per l’acqua e per la terra. Carne di questa terra. E questi siamo noi. Curiosi, sempre ansiosi di scoprire cosa si nasconde dietro una curva del sentiero, dietro un muro antico di paese. E anche un po’ anarchici!

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